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ALESSANDRO LEONI

AMMINISTRATORE DELEGATO
TESTO MAURIZIO FERRARI – FOTO GIULIA MANTOVANI

Classe 1979. Amministratore delegato Casaclass.

Presentare Alessandro Leoni così è un po’ troppo riduttivo. Lui è qualcosa in più di un amministratore. Lui che a 15 anni, dopo che aveva smesso di giocare con i lego, entra nei cantieri perché affascinato dal mondo delle costruzioni e segna così il suo futuro.

Diploma di geometra, esperienza pluriennale in importanti cantieri a Milano, poi il grande salto verso il mondo commerciale e nel 2010 l’incontro con Fabrizio Zampetti.

Un “colpo di fulmine” professionale che si è trasformato in un rapporto stabile pochi mesi dopo.

Perché è diventato professionista immobiliare?
A questa domanda risponde così: «Volevo fare qualcosa di bello per Milano, la mia città». Una premessa che spiega perché ha scelto di lavorare in un modo diverso, mettendo al centro di tutto il cliente, con le sue esigenze e i suoi sogni. «È importante parlare con i clienti, capire cosa desiderano. Il mio compito è quello di riuscire a farli incontrare con la casa dei lori sogni, con un luogo in grado di trasmettere l’emozione cercata». Una casa, infatti, non è solo fatta di vetro, cemento e mattoni, ma è qualcosa di più: è il luogo dove si sceglie di vivere. «Io devo portare i clienti a cercare quella che li emoziona.

«UN PROFESSIONISTA VINCE SEMPRE, SOPRATTUTTO QUANDO CAPISCE LE EMOZIONI CHE IL CLIENTE CERCA»

Oggi, dopo 20 anni di esperienza, appena entrano vedo dai loro occhi se questa emozione c’è o non c’è». Casa Class è dunque un contenitore di emozioni che viene aperto a chi le cerca. In ed espandersi anche in momenti di crisi.
Il futuro?
«Non ho la sfera di cristallo, ma Milano è una città che premia chi lavora in modo professionale. Noi come Casa Class, come professionisti immobiliari, sappiamo di avere una grande responsabilità. Sappiamo che a noi vengono affidati i risparmi di una vita, i patrimoni di una famiglia, il futuro. Il nostro compito è annullare tutti i problemi tra i clienti e la casa dei sogni».
Dal mattone alle emozioni il passo è più breve di quanto ci si possa immaginare.