PORTA NUOVA

ATTICO DI DESIGN
TESTO: REDAZIONE – FOTO: ARCHIVIO ZAMPETTI

Alcuni paragonano Milano a New York, a me pare esagerato. Della Grande Mela manca la frenesia delle 24 ore, qui, a parte qualche fast food di origine statunitense, il tempo ha confini più netti e ci sono riti da rispettare. Andando a visitare questo attico in zona Porta Nuova pensavo a questo, a come Milano fonda in sé diverse anime, ma non smette mai di andare avanti e questo quartiere ne è un perfetto esempio. Nel giro di pochi anni questa zona ha cambiato faccia ed è diventata una delle più interessanti e vive della città. L’edificio dove entro è del ‘900, elegante e classico come richiedeva lo stile dell’epoca. Raggiungo il quinto piano, dove si trova questo particolare attico, e mi accorgo subito che non è un luogo per famiglie, ma piuttosto un rifugio per single o al massimo per una coppia ben affiatata. Luminoso, ampio, con interessanti spazi, caratterizzato dalla mancanza di nette separazioni, ma è un loft alla fine, fa venir voglia di togliersi l’abito da lavoro per goderselo in tuta o un altro abbigliamento comodoso (siamo figli della pubblicità degli anni ’80).

UN POSTO RAFFINATO ED ELEGANTE
DOVE RILASSARSI O LAVORARE
A POCHI PASSI DAL CUORE DI MILANO.

L’arredamento attuale tradisce la natura maschile della casa, percepivo la mancanza di una mano femminile, tutto è molto ricercato, con due colori
dominanti: il bianco e il nero. Girando per questo attico notavo come tutto fosse posizionato nel posto giusto, ogni soprammobile, quadro, oggetto era lì dove doveva essere per esaltarsi. Un lavoro davvero raffinato. La cucina a vista e riccamente attrezzata mi ha fatto tornare in mente una tipica scena dei film, specialmente quelli americani, dove ai fornelli si cimenta lui, la bottiglia di vino aperta che aiutare a creare un’atmosfera più intima e poi la cena che viene ordinata al take away perché ci si è distratti e tutto è bruciato. Ma confido sul fatto che noi italiani siamo più bravi ai fornelli e la serata non finirà in nuvola di fumo. È una casa da vivere. Gli spazi a disposizione permettono di aprire le porte a un gruppo di amici per dare vita a momenti conviviali e a serate diverse.
L’ampio terrazzo al sesto piano, accessibile attraverso una scala interna, diventa la sublimazione dell’ospitalità: un luogo dove godersi il panorama di Milano, dove ridere, scherzare in assoluta tranquillità. Una bowl con dentro birra e bibite ghiacciate sarà la clessidra delle serate. Accingendomi a uscire guardavo ancora il letto, incastrato in un lato della casa, separato dal resto da una struttura girevole dove è posta la televisione e altre apparecchiature elettroniche. Essendo la separazione non completa per me la cabina armadio e il bagno diventano spazi importanti per disimpegnarsi senza generare disordine, ma io so di essere diversamente ordinato. Il camino a tre fuochi a bioetanolo è l’ultima cosa dove poso lo sguardo: sedersi sul divano di fronte alla fiamma, avvolti in un plaid, con un libro in mano può essere un buon motivo per stare a casa certe sere d’inverno, soprattutto a Milano quando la nebbia si ricorda di essere protagonista da queste parti. In altri momenti, invece, si può scegliere di rispettare uno dei riti milanesi e andare nei vicini locali per un aperitivo o sfruttare questa casa per far venire l’aperitivo qui.