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MARY BERNOCCO

INTERIOR DESIGNER
TESTO REDAZIONE – FOTO ARCHIVIO GIULIA MANTOVANI

“Sei nata con la matita in mano” è quello che le dicevano da piccola per la sua passione per il disegno.

Per Mary, cresciuta in una famiglia di artisti tra cui ceramisti, pittori, decoratori d’interni e designer di gioielli, una tela bianca e una dimora da creare, trasformare o rendere più bella hanno lo stesso fascino.

Venticinque anni di esperienza come interior designer e imprenditrice per lo storico negozio di famiglia VariscoImmagini e la società di consulenza WhiteBox dove la tradizione e la solidità di tre generazioni nel settore dell’arredamento ha incontrato la sua vena artistica ed eclettica.

Il brand negli anni non è mai rimasto fermo, una continua evoluzione di stili, tecnologia, materiali in un loft bianco dove convivono brand storici come Molteni e Dada e prodotti di nicchia come le prestigiose cucine di Toncelli. Prodotti con lavorazioni artigianali e prodotti industriali che però vengono mixati e personalizzati. Sempre presenti opere d’arte, quadri e installazioni che sono vitale fonte di ispirazione.

Ampio uso della tecnologia con render, Realtà Virtuale ed effetti Panorama per rendere il progetto assolutamente reale,fanno parte della quotidianità.

La numerosa ed eclettica famiglia di Mary permette la personalizzazione delle case con manufatti in ferro, tende e tessuti prestigiosi,oggetti in ceramica fino alla progettazione e costruzione di case in bioarchitettura in collaborazione con un partner di alta qualità.

UNA BASE DI ARMOCROMIA E UNA CAPACITÀ DI OSSERVARE E “SENTIRE LE FORME” SONO INDISPENSABILI, C’È LA TECNICA MA ANCHE L’ISTINTO E LA PERCEZIONE.

L’amore per la moda e l’arte trovano in Milano il punto di contatto. La crescente necessità di essere più vicina ai suoi numerosi clienti nella metropoli, sfocerà nell’apertura a marzo 2021 di uno studio/show-room in via Leopardi 10.

Qui sarà presentata in anteprima la nuova cucina Pinea di Toncelli disegnata da Andrea Steidl e realizzata con materiali innovativi e avverrà il rilancio di uno storico brand italiano.

Tanta esperienza alle spalle, sia progettuale che manageriale. Quanto conta oggi?

Conta tantissimo. Io mi sono trovata a risolvere situazioni di tutti i tipi, per esempio seguire in maniera maniacale (sono un po’ pignola) un cantiere a Firenze dalla sede di Agrate, oppure un appartamento a Berlino, dare consigli sulle
finiture di una tenuta a Torino, risolvere un problema a Treviso. Tutto questo è gestibile se oltre che un creativo sei anche un manager e sei in grado di risolvere, dirigere e far arrivare tutti i team di lavoro al risultato finale che lascerà stupito e felice il cliente. Oltre ai disegni tecnici, voglio che il personale nei cantieri veda anche i render ed entri nel progetto. È bello così, è creativo, lavorano tutti meglio. La tecnologia aiuta tantissimo.
Tengo molto all’organizzazione. Avere un team efficiente alle spalle è fondamentale.

Le case che progetti hanno la tua impronta
distintiva?

Raramente, ho il mio stile ma sono terribilmente empatica con il cliente. Il mio piacere è comprendere che stile ama, cosa lo fa sentire bene e migliorare con le mie idee i suoi desideri.
Le persone hanno percezioni diverse delle dimensioni, sono più a loro agio con determinati spazi, forme, colori o materiali ma non sempre lo sanno. Poi le case a volte hanno una loro anima che, fatta emergere, è fonte di ispirazione.

Amo le sfide. Sono minimalista dentro, ma ho realizzato progetti assolutamente agli antipodi. Perchè in quella casa stava bene altro, perchè il cliente aveva un sogno da realizzare.

Se il cliente non ha gusto o è confuso, lo guido e lo istruisco. Dedico tempo ed energia, non ne posso fare a meno.

Ci sono molti luoghi comuni da sfatare sull’uso dei colori, forme, delle texture, della luce.

Una base di Armocromia e una capacità di osservare e “sentire le forme” sono indispensabili, c’è la tecnica ma anche l’istinto e la percezione.

Il cliente deve rimanere al centro del progetto. Sempre. Ed è bellissimo stupirlo con un’idea.

C’è qualche progetto che hai particolarmente amato?

Tanti, amo ogni lavoro, ma adesso ho in mente la meravigliosa villa in provincia di Bergamo disegnata e realizzata da Vico Magistretti negli anni ‘80 dove abbiamo realizzato una cucina spettacolare grazie al grande feeling con la committente. Una casa speciale con effetti di luce sorprendenti.

Adesso sto seguendo la
ristrutturazione di una villa realizzata negli anni ‘60 dall’architetto Leonardo Savioli a Firenze.

Il mio cliente è un adorabile collezionista di case e ci stiamo divertendo a creare l’ambiente ideale per la sua famiglia, mantenendone viva l’anima.

Gli arredi saranno decisamente importanti ma assolutamente non “stile catalogo”.

Oppure la casa di Bergamo di una bella coppia dove i dettagli sono stati curati maniacalmente sia nella struttura della casa che negli arredi e persino il box auto è un capolavoro.
Qui il cliente ci ha scelti come fornitori dopo avermi telefonato per fissare il primo appuntamento. Si era già sentito compreso. Ci siamo divertiti tantissimo nel rendere questa casa il loro sogno.

La cosa più bella è avere una sorta di “Realtà Virtuale incorporata”.
Guardare un ambiente banale o
datato, un cantiere o un rudere e vederlo già rifatto, con forme, colori e luce giusti, dire “che bello!” nello stupore generale.
È come disegnare o dipingere, la tela bianca è bellissima.

 

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