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ETRETAT

TRA FALESIE E ENIGMI DA RISOLVERE
SULLE TRACCE DEL “LADRO GENTILUOMO”

TESTO: ELISABETTA RIVA – FOTO: ARCHIVIO FOTOGRAFICO
Teatro romantico aperto sulla Manica, Etretat ha ispirato i più illustri artisti e la motivazione non è difficile da comprendere: la sbalorditiva verticalità delle falesie ad arco della Costa d’Alabastro contrasta armoniosamente con la dolcezza della spiaggia.
Siamo sulla costa nord est della Normandia, nel dipartimento della Senna Marittima, e questa meravigliosa cittadina di circa 1500 abitanti è un gioiellino dai tetti di colore blu. Incastonata fra le due scogliere più suggestive della costa, la Falaise d’Amont e la Falaise d’Aval, con il suo panorama mozzafiato è un luogo veramente unico al mondo, grazie ai suoi paesaggi da cartolina.
Un tempo Etretat era un tranquillo villaggio di pescatori, divenuto famoso per le sue ostriche leggendarie: nel periodo del suo massimo splendore, i pregiati molluschi allevati qui rifornivano direttamente la Reggia di Versailles e la corte della Regina Maria Antonietta. Solo in seguito divenne una rinomata località balneare, meta di villeggiatura di personaggi famosi e luogo di ispirazione per poeti e pittori impressionisti.
Residenza di personaggi celebri come Guy de Maupassant, Corot, Courbet, André Gide, sepolto non distante, e Monet, questa cittadina sembra uscire direttamente da un quadro impressionista dell’800, grazie al suo fascino retrò e ai suoi colori pastello.
Come se non bastasse già a stupire, in quanto luogo delle emozioni vere, quelle in cui l’uomo è a diretto contatto con una natura bella e fragile – tutta questa parte di costa è contraddistinta da falesie naturali di origine calcarea, scogliere di gesso bianco, ed è in continua erosione, ma nei pressi di Étretat questo fenomeno si sente di meno in quanto il gesso, denominato Turoniano, è molto più resistente – Etretat è anche “enigmatica”: è qui, infatti, che Arsenio Lupin, il ladro gentiluomo uscito dalla penna di Maurice Leblanc nei primi decenni del ‘900, torna dopo ogni furto; è qui che porta le sue ultime conquiste, è dalla sua casa in cima alla scogliera che sorseggia champagne, godendosi lo splendido panorama sulla baia davanti alle inconfondibili falesie ad arco ritratte da Monet in decine di dipinti, e al faraglione solitario che si innalza di 50 metri sul mare ed è raggiungibile a piedi con la bassa marea solo pochi giorni l’anno.

La guglia cava della falesia è sempre stato il nascondiglio segreto di Arsenio Lupin, naturalmente nella finzione, quella dei romanzi da cui tutto ha preso inizio, e quella del telefilm anni ’70 con il volto inconfondibile dell’attore Georges Descrières. Chi lo ha visto lo ricorda con frac, tuba e mantello lasciare spudoratamente il suo biglietto da visita nel luogo del misfatto, e non può scacciare dalla mente l’ammiccante sigla iniziale, molto Francia anni venti, tutta frange, charleston e roulette.
Ma Étretat è veramente il covo di Lupin, perché è qui che Maurice Leblanc per 25 anni ha scritto, e non solo ambientato, le avventure rocambolesche del suo personaggio, nella bella villetta Le Clos Arsène Lupin dove visse dal 1918 al 1939, in rue de Maupassant, la strada che porta al centro della cittadina e alle scogliere. Si tratta di una pittoresca villetta con giardino e pergolato al cui interno un percorso audio-guidato – dalla stessa voce dell’attore Descrières morto nel 2013 – conduce lungo le stanze della casa, allestite per scoprire tutti i suoi segreti: la stanza dei travestimenti (sembra che Lupin avesse ben 47 identità diverse tutte con falso nome), la stanza degli enigmi, dove in dieci giorni ha risolto l’indovinello di una antica pergamena e scoperto il passaggio segreto che porta alla guglia cava, dove è nascosto un grande tesoro, e la stanza del tesoro, appunto, dove per secoli da Giulio Cesare in poi tutti i re e le regine hanno nascosto “il tesoro più favoloso mai immaginato, doti di regine, perle, rubini, zaffiri e diamanti … la fortuna dei re di Francia” da cui Lupin non sottrae mai neanche uno spillo. ​​Oggi attraverso un percorso composto da 7 tappe, potrete “incontrare” Maurice Leblanc e Arsène Lupin.
Vi invitiamo caldamente a recarvi a visitare Etretat, non solo perché assistere al sole che tramonta sulle falesie è uno spettacolo da non perdere per niente al mondo, ma anche per tentare di risolvere l’enigma dell’Aiguille Creuse!