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ALZAIA NAVIGLIO PAVESE

STABILE ANNI ‘40
TESTO REDAZIONE – FOTO ARCHIVIO ZAMPETTI

Milano ha delle zone simbolo; i Navigli di Ada Merini, degli atelier degli artisti e della movida sono una di queste. Nell’arrivare a questa proprietà entro in un mondo dinamico, in costante fermento, dove passato e presente sono proiettati senza soluzione di continuità verso il futuro. Viene rispettata anche la tradizione dei cortili milanesi, dove dietro un’austera facciata si nascondono perle di bellezza. Ecco: questa proprietà è un perla incastonata nella vita di Milano.  L’esterno, per dirla tutta, Il primissimo impatto mi ha fatto sorgere la domanda: «C’è un tesoro nascosto?». Come i forzieri dei pirati portati alla luce dal fondo del mare che dietro la patina del tempo racchiudono meraviglie.

ECCO: QUESTA PROPRIETÀ È UN PERLA INCASTONATA NELLA VITA DI MILANO.

Varcata la soglia si è aperto un mondo, sono stato proiettato in una dimensione inaspettata, dove la casa di ringhiera con il cortile ha subito una radicale trasformazione. Il bianco è il colore dominante e aiuta a rendere tutto molto luminoso. È presente in tutte le tre unità abitative, perché questa struttura è in realtà composta da tre diverse case, tra loro unite da un cortile centrale dotato di una piccola, ma graziosa e funzionale piscina. C’è la casa patronale, un loft e una dependance per gli ospiti, dove ognuno può godere ogni mobile, ogni elemento di arredo, ogni spazio è stato concepito per appagare il senso estetico e l’abitabilità della proprietà. A fare da contraltare c’è il verde, presente all’esterno, nei cortili, sul balcone, nella terrazza della dependance. Un verde anch’esso curato nei minimi dettagli. Quella piscina l’ho immaginata come la fuga dalla frenesia che a volte Milano obbliga a vivere. Uno spazio di pace, tra il verde del giardino e l’azzurro dell’acqua, dove mi sarei immerso per lasciar scivolare via i pensieri negativi.
Mi è impossibile trovare una categoria dove inserire questa proprietà, più la guardavo più era fuori scala. Se dovessi mai vivere qui sono sicuro che cambierebbe il mio stato d’animo, so che il caos cittadino, i rumori, il grigiore, la rabbia latente che emerge ai semafori la lascerei fuori dalla porta. Un’oasi personale per ricaricare spirito e corpo.